venerdì 15 maggio 2015

 

PROSA E POESIA

"Tra prosa e poesia, la principale differenza  è che, mentre la poesia è scritta in versi di varia lunghezza, la prosa è scritta in righe lineari per esteso. Ma leggete un pò"
Addio monti
sorgenti dall'acque
 ed elevati al cielo
cime inuguali
note a chi è cresciuto tra voi
 e impresse nella sua mente
non meno che l’aspetto
de' suoi familiari
torrenti- de' quali
si distingue lo scroscio
 come il suono
delle voci domestiche
 ville sparse
 e biancheggianti sul pendìo
come branchi di pecore pascenti
 addio!
Quanto è tristo il passo di chi
cresciuto tra voi
se ne allontana!


In base a quanto detto, questa dovrebbe essere una poesia, ed in effetti potrebbe esserlo, non c'è la rima, c'è musicalità e ritmo, ma comunque, l'avranno tutti riconosciuta, é il famoso "addio ai monti" di Lucia ne I promessi Sposi di Alessandro Manzoni. Ed ora leggete questa:
La luna rossa, il vento, il tuo colore di donna del Nord, la distesa di neve... Il mio cuore è ormai su queste praterie, in queste acque annuvolate dalle nebbie. Ho dimenticato il mare, la grave conchiglia soffiata dai pastori siciliani, le cantilene dei carri lungo le strade dove il carrubo trema nel fumo delle stoppie, ho dimenticato il passo degli aironi e delle gru nell'aria dei verdi altipiani per le terre e i fiumi della Lombardia. Ma l'uomo grida dovunque la sorte d'una patria. Più nessuno mi porterà nel Sud. Oh, il Sud è stanco di trascinare morti in riva alle paludi di malaria, è stanco di solitudine, stanco di catene, è stanco nella sua bocca delle bestemmie di tutte le razze che hanno urlato morte con l'eco dei suoi pozzi, che hanno bevuto il sangue del suo cuore. Per questo i suoi fanciulli tornano sui monti, costringono i cavalli sotto coltri di stelle, mangiano fiori d'acacia lungo le piste nuovamente rosse, ancora rosse, ancora rosse. Più nessuno mi porterà nel Sud. E questa sera carica d'inverno è ancora nostra, e qui ripeto a te il mio assurdo contrappunto di dolcezze e di furori, un lamento d'amore senza amore.



E questa, sempre in base a quanto detto, sembrerebbe un brano di prosa, e invece è una poesia di Salvatore Quasimodo, la stupenda "Lamento per il sud". Quindi, soprattutto a questi livelli, mai farsi ingannare dalla forma, l'importante è la sostanza.
Per quanto mi riguarda, e senz'altro scendiamo di livello, vorrei dire che, proprio per evitare questa confusione, cosa che tuttavia succede solo nel caso di autori eccellenti, preferisco introdurre la rima, oltre che la metrica nella poesia, in modo che essa diventi inconfondibile. Il ritmo e la musicalità possono sussistere invece, e se si è capaci, sia nella poesia che nella prosa. Due esempi, senza voler essere blasfemi nei confronti di "cotanto senno".

mercoledì 13 maggio 2015

Scrivere che passione




Ho il computer e prima ancora i cassetti pieni di poesie, di racconti, romanzi, appunti e così via. Sarebbe ora di mettere un pò d'ordine in questo caos che mi accompagna da una vita. Cosa c'è di meglio allora di un Blog?

Vorrei allora iniziare con una intervista che ho concesso tempo fa ad una giornalista pontina, Nadia Turriziani